sabato, maggio 29, 2004

Souvenir

Non porta l’orologio.
- Gli orologi rovinano i polsini delle camicie – fu l’ultima versione ufficiale.
Ma lui raramente indossava camicie.
E da quattro anni nemmeno orologi.
Non ne portava dal momento in cui quell’ orologio a cui teneva tanto cessò il suo rassicurante ticchettio.
Quella volta gli chiesero:
- Cosa vuoi di suo, per ricordarlo?
- L’orologio – disse, senza pensare.
L’orologio era ciò che da sempre lo aveva accompagnato, era il suo unico vezzo, era il battito del suo cuore quando gli appoggiava la testa sul petto, per farsi consolare.
L’orologio era una presenza sul comodino, quando aveva fatto brutti sogni e si infilava nel suo letto per cercare sicurezza.
L’orologio era ormai vecchio e stanco, ma se ne avvertiva la presenza elegante nelle occasioni importanti.
Ma poi altri pensieri ebbero la meglio, e si rese conto che non aveva bisogno di oggetti per portare qualcuno con sé, in sé.
E non portò mai più orologi.

- Tu non porti l’orologio – gli disse lei – io lo porto sempre… è un ricordo.

In silenzio rifletterono sul fatto che, nonostante tutto, a modo loro, entrambi indossavano i ricordi.