domenica, aprile 18, 2004
Da bambino non vedevo l’ora che “i grandi” organizzassero le cene di famiglia, perché ci riservavano sempre uno spazio tutto nostro.
Era un tavolino basso, con nove piccole sedie, una per ogni cuginetto.
La nostra tavola era imbandita come le altre, le vettovaglie erano le stesse dei grandi, pietanze assolutamente identiche. I bottiglioni venivano svuotati dal vino e riempiti di bibite solo per noi. La libertà di espressione era assoluta.
E facevamo programmi piccoli piccoli per la vacanza a venire e progetti che nessuno di noi avrebbe mai pensato di disattendere.
Progetti in miniatura si, ma sogni da grandi.
Alcuni decidevano di mettersi in proprio e aprivano edicole all’aperto dove vendere o scambiare i “topolino” già letti, altri architettavano di costituire una vera banda con tanto di base operativa e comandante in capo, altri ancora progettavano le olimpiadi estive in giardino dove ogni disciplina era ammessa.
Idee bislacche e strampalate che sembravano fatte apposta per essere realizzate.
La leggerezza era quella tipica dei bambini. I picchi di allegria e la gioia di stare insieme erano le sole pietanze che ci potessero realmente saziare.
Non credevo potesse succedere ancora.
E solo con i Blog poteva accadere.
Un “bimbo sperduto” lancia in rete un “sarebbe bello che..”
A ruota altri pazzi come lui optano per realizzarla, l’idea inconcludente e affascinante.
Ci ragionano sopra, cercano i contatti, senza paura di far brutta figura, che nel mondo dei grandi queste cose fanno sorridere.
Ci si ritrova in sette, al tavolo dei piccoli.
E questa volta nelle bottiglie c’è davvero vino.
E il coniglio che si scioglie in bocca l’ha sognato Laura.
E Obolgo ci racconta le avventure di Mike..
E Helghi ha portato carta e pennarelli per disegnarsi sorridente in un angolo.
E Rillo entra con un Panama in testa che a ben guardarlo mi ricorda il cappellino di Sanpei.
E Cinzia si prepara a recitare un pezzo alla Shakespeare, ma “carino”
E Giulio ha portato la colomba, ma a nessuno importa più di mangiarsela perché ormai sogniamo gli Sbavucci.
E..
E..
E se sarà soltanto una brutta figura, a me basterà il ricordo di esserci trovati ancora al tavolo dei piccoli e aver giocato ancora un po’ insieme..
Grazie bimbi sperduti.
Era un tavolino basso, con nove piccole sedie, una per ogni cuginetto.
La nostra tavola era imbandita come le altre, le vettovaglie erano le stesse dei grandi, pietanze assolutamente identiche. I bottiglioni venivano svuotati dal vino e riempiti di bibite solo per noi. La libertà di espressione era assoluta.
E facevamo programmi piccoli piccoli per la vacanza a venire e progetti che nessuno di noi avrebbe mai pensato di disattendere.
Progetti in miniatura si, ma sogni da grandi.
Alcuni decidevano di mettersi in proprio e aprivano edicole all’aperto dove vendere o scambiare i “topolino” già letti, altri architettavano di costituire una vera banda con tanto di base operativa e comandante in capo, altri ancora progettavano le olimpiadi estive in giardino dove ogni disciplina era ammessa.
Idee bislacche e strampalate che sembravano fatte apposta per essere realizzate.
La leggerezza era quella tipica dei bambini. I picchi di allegria e la gioia di stare insieme erano le sole pietanze che ci potessero realmente saziare.
Non credevo potesse succedere ancora.
E solo con i Blog poteva accadere.
Un “bimbo sperduto” lancia in rete un “sarebbe bello che..”
A ruota altri pazzi come lui optano per realizzarla, l’idea inconcludente e affascinante.
Ci ragionano sopra, cercano i contatti, senza paura di far brutta figura, che nel mondo dei grandi queste cose fanno sorridere.
Ci si ritrova in sette, al tavolo dei piccoli.
E questa volta nelle bottiglie c’è davvero vino.
E il coniglio che si scioglie in bocca l’ha sognato Laura.
E Obolgo ci racconta le avventure di Mike..
E Helghi ha portato carta e pennarelli per disegnarsi sorridente in un angolo.
E Rillo entra con un Panama in testa che a ben guardarlo mi ricorda il cappellino di Sanpei.
E Cinzia si prepara a recitare un pezzo alla Shakespeare, ma “carino”
E Giulio ha portato la colomba, ma a nessuno importa più di mangiarsela perché ormai sogniamo gli Sbavucci.
E..
E..
E se sarà soltanto una brutta figura, a me basterà il ricordo di esserci trovati ancora al tavolo dei piccoli e aver giocato ancora un po’ insieme..
Grazie bimbi sperduti.