venerdì, gennaio 30, 2004

Per aspera ad astra.
E’ un sussurro sopra il blog de “la Pizia”, e lo ascolto tutti i giorni.
“Per aspera ad astra” è un ricordo. Indelebile.
“Per aspera ad astra” è anche lì, sulla tomba di mio padre.
Solo un’incisione dorata su una fredda lastra di marmo, che ho voluto sulla sua lapide, per non rileggerla mai più, credevo, altrove.
“Per aspera ad astra” è anche il suo sorriso, a volte amaro ma sempre amorevole.
“Per aspera ad astra” è il sano cinismo che aiuta a sopravvivere ma che non esiti ad abbandonare quando, a volte, riesci a sentirti vivo.
“Per aspera ad astra” è una certezza per noi, famiglia di folli, che spera ancora di poterci arrivare, un po’ più su.
Dove l’aria è più rarefatta.
E i sogni più puri.